PREGHIERA
DI EFFUSIONE
nel
RnS
I gruppi ecclesiali più conosciuti:
Focolarini, Neo Catecuminali, Comunione e Liberazione hanno il loro fondatore.
Il nostro “Rinnovamento nello Spirito” non ha un fondatore riconoscibile in una
persona, il nostro fondatore è il
Signore.
Walter
Smet,
domenicano, intitola il suo libro, che di noi parla: “Pente-Costalismo
Cattolico” perché in quella corrente si ricerca l’opera dello Spirito Santo,
nella Pentecoste c’è la manifestazione dello Spirito Santo.
Altri testi: “L’ora dello Spirito” S.
Falvo; “Riscoprire lo Spirito Santo” L. J. Suenens;
“I Gruppi di Rinnovamento Carismatico”S.
Rinaudo; “Il Rinnovamento Carismatico” Civiltà Cattilica; “Rinnovamento
Carismatico” AA. VV.; “Il Ritorno dello Spirito” K.e D. Ranagan; “Il Movimento
Carismatico nella Chiesa Cattolica” Renè Laurenten;
“Lo Spirito Santo Nostra Speranza” L.J.
Suenens; “I Carismatici Cattolici” J. Fichter;
Il Rinnovamento nello Spirito “RnS” è
una corrente di grazia
E’
una corrente di grazia … E’ una sorpresa dello Spirito Santo … E’
ricominciare a vivere una Vita Nuova d’intimità con Dio sotto
la guida dello Spirito Santo.
La spiritualità del RnS è nettamente
orientata verso Gesù e che è vissuta sperimentalmente come una relazione intima
e personale. Il Cristo ”Colui che battezza nello Spirito”, è posto in
primo piano. Una intimità di persona a persona si sviluppa in un incontro dove
Gesù stesso prende l’iniziativa del dialogo e della chiamata e invita alla
reciprocità. Spesso sarà come una scoperta del Cristianesimo, non più come
un’ideologia, ma come l’incontro con la persona viva di Gesù, divenuto la
più realtà della realtà, Gesù riconosciuto come Salvatore, Maestro, Pastore,
Via, Verità, Vita, Alfa e Omega, tanto per se stesso che per il mondo. E’ da
notare che il Gesù che sta al centro del Rinnovamento è quello della nostra
fede …”
(p. 94 “Lo Spirito Santo nostra
speranza” di L. J. Suenens)
L’esperienza della conversione sussiste esiste
e si realizza in una sorta di relazione particolare con Dio. Ciò si manifesta
nel fatto che “il senso della presenza di Dio nella propria vita” è il
principale beneficio rivendicato dai membri del Rinnovamento Carismatico.” ( p.82 “I Carismatici Cattolici” di
Joseph Ficher.)
Perciò il Rinnovamento che cos’è se
non una esperienza di fede?
E’
una “ Vivance “, cioè un modo di vivere, conforme ad una regola di fede.
La regola di fede
è costituita dalla dottrina cattolica sul Battesimo: la nuova creatura nascendo
partecipa alla vita trinitaria ad opera dello Spirito Santo.
Per
cui nel Rinnovamento c’è la riscoperta, in età matura, del Battesimo ricevuto
nell’infanzia e spesso non vissuto coerentemente.
Allora
La preghiera d’effusione dello
Spirito Santo, è lo strumento, il mezzo con il quale il Rinnovamento suscita in
un fratello la ricerca dei valori battesimali e finalmente viverli
coerentemente. È quel momento particolarmente forte nell’itinerario del cristiano per
innamorarsi appassionatamente del suo Dio.
”” Un fratello, dopo una preparazione
accurata e formativa, chiede alla sua comunità del R.n.S di pregare su di lui
con l’imposizione delle mani: è un’umile
preghiera, iniziata dal capo equipe: Fatta al Padre per
ringraziarlo per
il fratello donato alla sua famiglia ed alla comunità cristiana e per il SUO
amore paterno per lui; Fatta
a Gesù per liberarlo da ogni tentazione, per allontanare da lui qualsiasi negatività che lo
può distoglierlo dal cammino d’amore che ha intrapreso per stare in comunione
col Cristo; Implorata allo Spirito Santo affinché risvegli i Carismi, già infusi nel Battesimo e nella Cresima, perché Effondano da
lui
come “Sorgente
d’Acqua Viva ” per inondare
tutti
coloro che avvicina e farli innamorare di Gesù
Vivo. Poi ogni fratello dell’equipe può esprimere una
preghiera o leggere una Parola.
La preghiera si conclude come
se gridassimo con Paolo: “Vi supplichiamo in
nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio ”(2Cor 5,20).”
appare (Brocca Bicchiere Vassoio)
L’imposizione delle mani era frequente nella chiesa apostolica, ma perdura ancora oggi nella chiesa cattolica
per la teologia paolina. S. Paolo nelle sue lettere ne parla spessissimo come
ad esempio nelle lettere a Timoteo (1Tim 4,14 e 2Tim 1,6), in quest’ultima rivolgendosi
a Timoteo così gli scrive: “… ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in
te per l’imposizione delle mani ”.
Questa preghiera, quasi sempre, produce dei frutti: una
lacerazione nel nostro io, perché ci chiede di tagliare col nostro passato e ci dice
come ad Abramo: “ Esci dalla tua terra ”; una conversione personale
decisa di rompere definitivamente non solo con il peccato mortale, ma con
quelli veniali deliberati, sradicando odi e risentimenti, spogliandosi di
idoli, ma soprattutto fare convergere tutta la nostra attenzione su Cristo
Gesù; un incontro personale e particolare con Cristo Gesù che mentre ci invita a
testimoniarlo fino ai confini del mondo, ci
adombra, in quel momento, di Potenza e Grazia dello Spirito Santo che
viene in nostro aiuto per rimuovere ogni ostacolo per l’esercizio di
tutti i doni e Carismi, che già albergano in noi, e per dilatare il
nostro amore per l’Unigenito e per tutti i fratelli.
L’apostolo Paolo parla spesso di Spirito Santo
”versato”, “sceso”, “colmo”, “riversato”, “effuso” il quale “illumina”, “conforta”, “assiste”. Ma questo stesso
Spirito, effuso da Dio ed INFUSO in noi, col Battesimo e con la Cresima, resta ignorato dentro l’anima, ma lo Spirito Santo vuole effondersi da noi, quasi versarsi fuori, in
maniera che se ne avverta la presenza. (brocca e bicchiere – pausa)
La Vita Soprannaturale in noi vorrebbe manifestarsi e non riesce perché incontra blocchi, impedimenti; bisogna “liberarla” da questi
condizionamenti.
E’ necessario che il Battezzato e Cresimato, anche
in età adulta, prenda coscienza della ricchezza di Spirito Santo che egli contiene.
Walter Smet parla di “liberazione”, di farci liberare dallo Spirito Santo, a pagina 77 del suo libro: Pente-costalismo Cattolico,
scrive Fratelli: “siamo
immersi in Dio più che un pesce nell’acqua e non ce ne accorgiamo”!
S. Agostino: “Tu eri dentro di me, e io fuori. E la ti cercavo” Come dire:
“Lui nuota dentro me ed io lo cerco rovistando la sabbia”
Con la preghiera d’effusione s’invoca affinché lo
Spirito sia liberato dai nostri blocchi
e si manifesti finalmente l’azione di Dio che salva, possiamo
finalmente fare esperienza dell’Amore di Dio, d’ora in poi sapremo continuare
la nostra storia personale imitando quella di Cristo e camminando insieme al nostro
Salvatore.
“Donaci , Signore, l’esperienza del tuo Amore” con queste parole, nel
salterio della Pentecoste, la chiesa ci fa pregare.
Il Cardinale Josef Suenens, padre del R.n.S., nel suo libro “ Lo Spirito Santo nostra Speranza ”, definisce l’Effusione: ESPERIENZA
DI DIO.
Questa fu l’esperienza dei partecipanti al famoso week-end di preghiera
il 17 febbraio
1967 all’Università di
Duquesne, descrissero la loro effusione come
una VIVA ESPERIENZA DI DIO, presero coscienza di un forte senso della figliolanza divina col
Padre; sentirono la presenza di Gesù, l’incontrarono personalmente come fratello, assaporarono la propria salvezza per i
suoi meriti, si accorsero di
una intimità
personale con Lui, amarono, per mezzo Suo, tutti i
fratelli che li circondavano; avvertirono una nuova forza sprigionarsi dal loro cuore, come una forte
carica d’amore che lo Spirito traeva dal loro petto per amare ogni uomo e tutto
l’universo. David Morgan lo
chiamò: “Un incontro con Cristo, un incontro col mio Dio”. Da
quelle poche piante i loro frutti invasero il mondo
DALLE NOSTRE PIANTE si manifesteranno altrettanti frutti? Mostreremo la presenza dello Spirito Santo in noi e ciò che ha
prodotto nella nostra anima, afferreremo e additeremo anche quel
FRUTTO di cui parla Paolo in Galati
5,22: “Amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, mitezza, fedeltà,
domino di se”.
Per conoscere meglio, per meglio portare nella nostra vita ed oltre questo
frutto dello Spirito, il Signore ci ha dati: “I sette doni” dello Spirito Santo
che sono regali che lui ci fa per affinarci di più a sé. Sono: sapienza,
intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio.
(Questi doni sono enumerati nel Libro del profeta Isaia al
capitolo 11 dove parlando del Messia che verrà il profeta dice che sarà
ricoperto dello Spirito del Signore che è spirito di sapienza, intelletto,
consiglio, fortezza, scienza, pietà, timore di Dio
È interessante notare che nell’originale
ebraico erano nominati solo sei doni, mancava la pietà, quando invece è stata
preparata la versione greca chiamata dei 70 (circa un secolo prima di Cristo),
essi introdussero anche la pietà perché nella lingua greca il termine timore di
Dio non rendeva la pienezza di significati del corrispondente ebraico.)
[[La Risurrezione ha realizzato in pienezza il disegno
salvifico del Redentore, l'effusione illimitata dell'amore divino sugli uomini.
Spetta ora allo Spirito coinvolgere i singoli in tale disegno d'amore. Per
questo c'è una stretta connessione tra la missione di Cristo e il dono dello
Spirito Santo, promesso agli apostoli, poco prima della Passione, come frutto
del sacrificio della Croce. «Lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai
morti» (Rm 8,11) deve abitare in noi e portarci ad una vita sempre più conforme
a quella del Cristo risorto. Tutto il mistero della salvezza è evento
dell'amore trinitario, dell'amore che intercorre tra Padre e Figlio nello
Spirito Santo. La Pasqua ci introduce in questo amore mediante la comunicazione
dello Spirito Santo, «che è il Signore e dà la vita».]]
Sembrerebbe che il motto di Dio è dare, dare, dare.
Vorremmo che il nostro
motto fosse: Signore usaci, usaci, usaci.
SAPPIAMO CHE CONTENIAMO IL DONATORE DEI DONI, se non faremo resistenza allo Spirito Santo, poiché Egli vuole effondersi e diffondersi, potremo assistere ad
un’esplosione meravigliosa e indicibile di manifestazioni Spirituali in noi e
nei fratelli fino a sentirci ardere
il cuore d’amore per aiutare Gesù a mostrare quel Corpo Mistico che Egli
desidera realizzare in mezzo a noi.
JAHVÈ, per
l’amore appassionato che ha per ognuno di noi, decise e ci diede una sola volta
e per sempre la VITA NUOVA NELLO SPIRITO.
Questo grande evento lo comunicò a noi
per mezzo di Ezechiele che profetizzò: “Toglierò
il cuore di pietra che sta in voi e metterò un cuore nuovo, uno Spirito Nuovo” (Ez 36,25-28). Gesù lo confermò parlando con Nicodemo:
”Dovete rinascere con acqua e Spirito” (Gv 3,5-9). Dovete diventare una
creatura nuova, avere una Vita Nuova e lo stesso Gesù l’attuò: “Io sono venuto perché abbiate la vera vita” (Gv 10,10).
Ma
la vera vita, la vita nuova cos’è?
La
Vita Nuova, la Vera Vita È IL SOFFIO DELLO SPIRITO DI GESÙ che in punta di
morte, Crocefisso, diede alla Chiesa, e a Pentecoste riversò abbondantemente
sui discepoli e su Maria. (At 2,1ss) Subito dopo gli apostoli, trasformati, cominciarono a predicare Gesù
Cristo Morto Risorto.
Questo
è il loro Vangelo:
Cristo è venuto per salvare l’uomo
dandoci la Sua Vita affinché noi avessimo una Vita Nuova ad opera del Suo
Spirito che ci rende: “Tempio di Dio”(1Cor 3,16-17) che ci assicura: “lo Spirito di Dio abita in voi”(Rm
8,9-11), S. Paolo ripete questa espressione ben tre volte in tre versetti ed
ancora, nella lettera agli Efesini 2,21-22 ci assicura : “In Lui venite edificati per diventare Tempio Santo del Signore … Dimora
di Dio per mezzo dello Spirito”
S. Paolo, scrivendo a Tito, gli ricorda
d’insegnare che Dio: “Ci ha salvati non in virtù di opere di giustizia da noi
compiute, ma per sua misericordia mediante un lavacro di rigenerazione e di
rinnovamento nello Spirito Santo, effuso da Lui su di noi abbondantemente per
mezzo di Gesù Cristo, Salvatore nostro,” (Tt 3,5-6)
Finalmente
siamo coscienti d’essere stati salvati, senza alcun nostro merito, ma
per grazia di Dio, perciò dobbiamo rinnovare tutti i nostri rapporti;
creare rapporti nuovi con Dio Padre,
con Gesù, con lo Spirito Santo, con Maria, con
il nostro IO, con la preghiera, con gli altri.
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