IL GIORNO DELLA RESURREZIONE: PASQUA
La tomba vuota
Gv 20, 1 - “Nel giorno dopo il sabato,
Maria di Magdala si recò al sepolcro di buon
mattino, quand’era ancora buio,e vide che la pietra
era stata ribaltata dal sepolcro”.
Proviamo ad immaginare lo stato d’animo di
Maria: dopo che Gesù l’aveva guarita, lo aveva seguito. Con la madre di Gesù e con i discepoli, Maria
condivise le gioie e le sofferenze di Gesù.
Insieme a Maria e Giovanni vide Gesù ingiuriato, sputato, percosso e torturato come un
malfattore, il suo Gesù flagellato. Poi crocefisso.
Fu con loro sotto la croce,
condividendo lo strazio di Maria.
Fu presente, ci dice Matteo 27,59-61 quando
Giuseppe, avuto il permesso da Pilato, prese il corpo di Gesù, lo avvolse in un
candido lenzuolo e lo depose nella sua
tomba nuova; egli, infine, rotolando una gran pietra sulla porta del
sepolcro, se ne andò.
Matteo ancora annota:
“Erano lì, davanti al sepolcro Maria
di Magdala e l’altra Maria”. Ecco perché Maria, ancor buio, si avviò al
sepolcro: ella sapeva con certezza dove era stato deposto Gesù.
A causa del grande dolore per la perdita di Gesù
e per l’ansia di tornare là dove Egli riposava, forse non dormì, non ebbe pace tutta la notte, non temette
nessuno: sfidò l’ira dei Giudei, ignorò i romani.
Maria di Magdala è tra i pochi,
con lei il buon
Giuseppe d’Arimatea,
discepolo finora occulto, che rischiarono quando i più intimi, per la
grande paura d’essere perseguitati, si rinchiusero, sbarrando le porte.
Nonostante tutto: Per Maria di Magdala non è
ancora Pasqua.
Gv 20, 2- 9 “Corse allora e andò da Simon Pietro e dell’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!”. Uscì allora Simon Pietro insieme all’altro
discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme … Simon Pietro … entrò
nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario...piegato in un luogo a
parte. Allora entrò l’altro discepolo..,
e vide e credette.
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura,
che egli cioè doveva risuscitare dai morti.”
Immaginiamo ancora Pietro e Giovanni: corsero
verso il sepolcro, forse speravano che Maria
si fosse sbagliata, che anche se la pietra era stata rotolata, Gesù fosse
ancora nella tomba; non pensarono, né prima né dopo aver visto le bende e il
sudario, che Gesù potesse essere vivo. Non compresero, dice Giovanni, le
scritture, non credettero che Egli doveva
risuscitare dai morti.
Nemmeno
per loro, ancora, fu Pasqua.
Solo Giovanni: vide e credette, nel buio della tomba, trovò la luce della fede in
Gesù risorto, colpito dal sudario piegato.
Sebbene credettero alla realtà degli
avvenimenti, non cedettero al compimento delle scrittura, non credettero alle
parole di Gesù, non credettero in Lui!
Allora rivedo l’uomo, quando con la
bocca grida che crede in Gesù, mentre nel suo cuore desidera
un proprio dio che si adegui ai suoi desideri, realizzi i suoi programmi, che
tutto ciò che esiste e lo circonda fosse rapportato a lui, centro del
mondo. Quest’ uomo è ancorato saldamente alla
terra come la sola unica sua dimora.
Sciocco e tardo.
Quest’uomo difficilmente farà la sua Pasqua;
crede in quel Gesù storico, crede
in quel predicatore operatore di miracoli, crede nella sua flagellazione e
nella sua crocefissione: ma poiché non
crede che è risuscitato ed è vivo in mezzo a noi, non sarà Pasqua ancora per
lui.
Gv 20,10-18 “I discepoli intanto se ne tornarono di
nuovo a casa. Maria invece stava all’esterno vicino al sepolcro e piangeva. Mentre
piangeva si chinò verso il sepolcro e vide due angeli .. Ed essi le dissero: ”Donna
perché piangi?” Rispose loro: “Hanno portato via il mio Signore e non so dove
l’hanno posto”. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù
che stava lì in
piedi; ma non sapeva che
era Gesù. Le disse Gesù: “Donna perché piangi? Chi cerchi?”. Essa pensando che fosse il custode del
giardino, gli disse: “Signore se l’hai portato via tu, dimmi dove lo ha posto e
io andrò a prenderlo”. Gesù le disse: “Maria!”
Essa allora voltatasi verso di Lui, gli
disse in ebraico: “Rabbuni” Che significa: Maestro! Gesù le disse: “Non mi
trattenere, perché non sono ancora salito
al Padre; ma và dai miei fratelli
e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre
vostro, Dio mio e Dio vostro”. Maria di Magdala
andò subito ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore” e anche ciò che
le aveva detto”.
A questa
donna
le è stato tolto il suo bene, ora anche le spoglie del suo Signore.
Però Maria
non si arrende, insiste nella ricerca
del suo Gesù, persevera, mentre i suoi, visto la tomba vuota, tornano a casa; lei
china verso il sepolcro, piange,
finalmente guarda dentro, vede qualcuno e chiede:
“Hanno portato via il
mio Signore…”. Poi si volta
appena e vede l’ombra di qualcuno, anche a costui insistentemente chiede: “Signore se lo hai portato via tu dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo”. Non ha alcuna risposta, ma si
sente chiamare: “Maria!”.
Improvvisamente apparve
davanti a lei il volto del Cristo vivo.
Dal pianto più sconsolato ella passa al
vertice della gioia; Gesù ora vive per tutti;
Gesù vive con il Padre che è anche il nostro.
Finalmente
Maria ha attuato la sua Pasqua, perché, per la nuova condizione del
Risorto, ha saputo riconoscere il suo Signore con una particolare illuminazione
interiore: ”Rabbunì!”.
Con gioia grande ritrovata, Maria annuncia ai
discepoli la meraviglia dell’inizio della Nuova Alleanza.
Le apparizioni del risorto
Gv
20,19-22 “La sera di quello stesso giorno, il primo
dopo il sabato, mentre erano chiuse le
porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei,
venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: “Pace a voi!” Detto questo, mostrò
loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù
disse loro di nuovo: “ Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi! ”
Dopo aver detto questo, alitò su di loro e
disse: “ Ricevete lo Spirito Santo …
“
Gesù avrebbe potuto introdursi con: stolti e
tardi di cuore e di mente a non aver compreso
ancora le scritture, come scrive Giovanni 20,9; a non aver
creduto alle sue parole; avrebbe potuto gridare
a Pietro: “mi hai rinnegato tre volte”.
Avete avuto paura di starmi vicino nel
momento della sofferenza.
Niente rimproveri:
è lo stile di Gesù!
L’AMORE non poteva parlare che con Amore: “Pace a voi” e i Discepoli semplicemente
gioiscono nel vedere il Signore; in quella Gioia esultano e fanno la loro Pasqua, svanisce dal
loro cuore ogni timore, ogni dubbio, ogni delusione, accettano la certezza che
li travolge: Gesù è vivo in mezzo a loro.
Colui che ha preso su di sé la sofferenza
della croce è vivo, è in mezzo a loro.
E
ancora Gesù:
“Come il Padre ha mandato me, anch’io mando
voi “ e alitò su di loro così li costituì
predicatori del suo ministero.
Su di essi, come è
stato inviato su di Lui dal Padre, nel battesimo di Giovanni,
allorché Egli dà inizio alla sua missione, invia lo Spirito
Santo, anticipando la PENTECOSTE.
Come sugli Apostoli, manda
anche su di noi lo Spirito Santo per continuare il suo Ministero.
Beati coloro che credono anche senza vedere!
Gv
20,24-25 “Tommaso,
…non era con loro quando venne Gesù.
Gli dissero …:“Abbiamo visto il Signore! ”Ma egli disse loro: “Se
non vedo nelle sue mani il segno dei
chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non
metto la mia mano nel suo costato, non crederò”
Tommaso non solo non ha ancora compreso le scritture, né vuole ricordare
le parole di
Gesù, si
rifiuta perfino di credere alle parole degli altri discepoli, che gli testimoniano di aver visto Gesù vivo.
Tommaso
resta ancorato alla sola esperienza umana con
Gesù,
Nessuna Pasqua, Nessuna Trasformazione!
La Pasqua di Tommaso
Gv 20 26-29 “Otto giorni
dopo i discepoli erano
di nuovo in casa e c’era
con
loro Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo
a loro e disse: “ Pace a voi!” Poi disse
a Tommaso: “Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e
mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!”. Rispose Tommaso: “Mio Signore e mio
Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, hai creduto; beati quelli che pur
non avendo visto crederanno!”.
Finalmente
la resa di Tommaso! Finalmente la sua Pasqua!
Tommaso, col riconoscere Gesù: “Mio Signore e mio Dio” ha compreso il
senso della sua Passione, rivelatrice
dell’amore di Dio di cui Gesù è l’Inviato e il Figlio.
Beati tutti coloro che credono a questo amore
e professano col cuore che Gesù è il proprio Signore, Salvatore e Dio.
Beati saranno tutte le generazioni che, pur
non avendo incontrato il Cristo visibilmente,
lo sapranno incontrare per la
predicazione della sua Chiesa, popolo
in cammino, della quale siamo parte integrante, sia per la nostra continua
conversione, che per la partecipazione all’annuncio
della parola di Dio, in virtù delle parole del Salvatore Risorto:
“Come il Padre ha mandato me anch’io mando
voi.”
Amen,
alleluja.