TUTTI
GLI ADERENTI AI GRUPPI DEL R N S
tra
l’altro, devono conoscere e trasmettere
In occasione della
convocazione dei Diocesani della Calabria, di fine di settembre 2014, presieduta dal
Coordinatore Nazionale Mario Landi, dopo ampia ed esaustiva comunicazione e
dopo aver ribadito l’attualità dei documenti che gli avevo consegnato, mi ha invitato
ad intervenire.
Il mio
intervento è stato breve e lapidario: “Avete mai amato fortemente profondamente
qualcuno o qualcosa? L’amore è intensità, è sangue che scorre nelle vene, è
dolore, è passione, è sacrificio, se non amate questa Corrente di Grazia, che è
il Rinnovamento, con lo stesso ardore che avete amato intensamente qualcuno,
ancora non lo conoscete e pertanto non lo potete amare”.
Conclusa
l’assemblea ho ricordato a Mario di sollecitare a Luciana e Salvatore la
pubblicazione delle “Memorie di un Testimone” realizzato su richiesta di Marcella
Reni, arrivata tardi, per darle la possibilità di appropriarsi della Genesi e
della vita del Rinnovamento dalle sue origini in Italia.
Se queste
memorie sono stati utili a Marcella penso che siano altrettanti necessari ad
altri fratelli che, come lei o più tardi di lei, hanno aderito al RnS.
Considerato
che nei nuovi rinnovi degli organi pastorali si auspica l’inserimento di
giovani, ho ribadito a Mario di vigilare affinché non si ripeta l’inserimento
di elementi impreparati, come nel ’94 con conseguenze inopportune.
Sarebbe pertanto
opportuno, acquisito il concetto della collegialità degli organi pastorali, provvedere
ad un accompagnamento degli eletti, e perché no anche dei fratelli dei gruppi: istruirli nella conoscenza e farli innamorare
della nostra Corrente di Grazia e
dei Documenti di Malinas.
Queste due
espressioni ci sono state ricordate dal Santo Padre Francesco nello Stadio
Olimpico di Roma.
Alle origini,
come nell’America del ’67, il Leader era il riferimento ma ogni cosa era condotta
dall’equipe, con compiti singoli ma insieme condivisi.
Come
la Chiesa poggia sulle sue origini e sulle sue tradizioni
che
è necessario conoscere
Così
il RnS deve rifarsi alle sue orgini e alla sua storia
ch’è
necessario conoscere
Perciò, parafrasando
Paolo in Rom 10,14-15:
“È come potranno
credere, senza averne sentito parlare?
E come potranno sentirne parlare senza uno che
lo annunzi?”
Aggiungo:
E
come potranno parlarne se non conoscono?
Tutti dobbiamo conoscere e gli anziani
comunicare se conoscono.
Il RnS è una corrente di grazia
E’
una corrente di grazia … E’ una sorpresa dello Spirito Santo … E’
ricominciare a vivere una vita nuova d’intimità con Dio sotto la guida dello
Spirito Santo.
La spiritualità del RnS è nettamente
orientata verso Gesù e che è vissuta sperimentalmente come una relazione intima
e personale. Il Cristo ”Colui che battezza nello Spirito”, è posto in primo
piano. Una intimità di persona a persona si sviluppa in un incontro dove Gesù
stesso prende l’iniziativa del dialogo e della chiamata e invita alla
reciprocità. Spesso sarà come una scoperta del Cristianesimo, non più come
un’ideologia, ma come l’incontro con la persona viva di Gesù, divenuto la più
realtà della realtà, Gesù riconosciuto come Salvatore, Maestro, Pastore, Via,
Verità, Vita, Alfa e Omega, tanto per se stesso che per il mondo. E’ da
notare che il Gesù che sta al centro del Rinnovamento è quello della nostra
fede …”
(p. 94 “Lo Spirito Santo nostra
speranza” di L. J. Suenens)
L’esperienza della conversione sussiste e si
realizza in una sorta di relazione particolare con Dio. Ciò si manifesta nel
fatto che “il senso della presenza di Dio nella propria vita” è il principale
beneficio rivendicato dai membri del Rinnovamento Carismatico.” ( p.82 “I Carismatici Cattolici” di
Joseph Ficher.)
Perciò il Rinnovamento che cos’è se non
una esperienza di fede?
E’
una “ Vivance “, cioè un modo di vivere, conforme ad una regola di fede.
La regola di fede
è costituita dalla dottrina cattolica sul Battesimo: la nuova creatura nascendo
partecipa alla vita trinitaria ad opera dello Spirito Santo.
Per
cui nel Rinnovamento c’è la riscoperta, in età matura, del Battesimo ricevuto
nell’infanzia e spesso non vissuto coerentemente.
Giovanni
XXIII e il Card. Suenens
Giovanni XXIIl diede il primo annunzio
della convocazione del Concilio Ecumenico
Vaticano II, il 25 gennaio 1959, e, dopo un’attenta preparazione, il
Concilio si aprì con una solenne cerimonia l’11 febbraio 1962.
Egli, inaugurandolo, fra l’altro disse:
“Fu nostro proposito, nell’indire questa grandissima assemblea, riaffermare il
magistero ecclesiastico (A.A.S., 1962, p. 786). Ciò che più importa al
Concilio, egli continuava, è questo: Che il Sacro deposito della Dottrina
Cristiana sia più efficacemente custodito ed esposto (ib., p. 790)”.
La cerimonia di chiusura del Concilio
Ecumenico Vaticano II fu celebrata l’8 dicembre 1965 dal nuovo Pontefice Paolo
VI che ebbe il gravoso compito di avviare la sua applicazione.
Giovanni XXIII per il Vaticano II
consegnò al Card. Suenens due schemi chiavi che divennero Lumen Gentium e
Gaudium et Spes.
In quella veste, in uno dei suoi poderosi
interventi sul ruolo attuale dei carismi nella Chiesa, riscontrò attenzione ed interesse,
ma anche una forte opposizione.
Il Card. Suenens dovette affrontare con
energia e certezza profetica precisamente il Card. Ruffini il quale presentava
i carismi come una faccenda del passato.
(AA.VV. Il rinnovamento Carismatico –
Intervista di Renè Laurentin al Card L.J.Suenens pp. 95/104.
Gravissima questa opposizione di Ruffini
anche perché non tenne conto di quanto era accaduto, agli inizi del 1900 nella Chiesa Cattolica con
Elena Guerra e nella Chiesa Pentecostale con Charles Pahram.
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[Elena
Guerra,
un’umile suora di Lucca, apostola della devozione alla Spirito Santo, scrisse 12
lettere di fuoco al Papa Leone XIII perché riportasse la Chiesa al clima
ardente della Pentecoste. LeoneXIII emanò il 05giugno 1895 il Breve:
”Provida Matris Charitate” (obbligatorietà della Novena allo Spirito Santo); il 09 maggio
1897 pubblicò L’Enciclica: “Divinum illud munus” (una -summa teologia- sullo
Spirito Santo);
il 18 aprile 1902 una lettera ai Vescovi: “Ad fovendum in Cristiano populo” (in cui
ricordava l’importanza e obbligatorietà dei documenti precedenti).
(cf: “L’ora dello Spirito Santo” di
Serafino Falvo pag,31).
Charles
Pahram
aprì una scuola biblica Topeka in Kansas.
“decise che doveva fare qualcosa per la
sua vita religiosa. Aveva letto il
libro degli Atti e le lettere dell’apostolo Paolo, paragonando la
debolezza che trovava nel suo ministero con la potenza lì riflessa. Dove erano
i suoi convertiti? Dove erano i suoi miracoli? Le sue guarigioni? Sicuramente,
disse a se stesso, i Cristiani del primo secolo avevano un segreto che egli e
la sua Chiesa non possedevano più”.
Nell’Ottobre
del 1900, Parham determinò di cercare e di trovare quel segreto.
Era complesso il suo programma, perciò
aprì una scuola Biblica senza obbligo di contributi, ma ognuno contribuiva con
propri servigi, come poteva.
(cf
“Essi parlano altre lingue” di J. Sherrill pag. 34..)
Nel 1905 Pahram aprì un’altra scuola a
Topeka nel Kansas e un’altra a Houston nel Texsas. In quest’ultima partecipò uno studente che
divenne un’altra figura chiave nella storia dei Pentecostali: W.J.
Seymour, pastore negro, che portò il messaggio pentecostale in
California in uno dei più famosi indirizzi nella storia Pentecostale; 312 Azusa Street di Los Angeles.
Il
filo conduttore unico: Elena Guerra avvertì che la Chiesa aveva perso il
clima ardente della Pentecoste; Charles Pahram confrontava la debolezza della
sua Chiesa con la Potenza del primo secolo: questo raffronto resta costante
fino a quando la Chiesa riacquista il clima della Pentecoste.
Lo
ritroveremo ancora dopo gli anni 50/60:
Nel
protestantesimo,
quando tutte le Chiese Protestanti vogliono vivere il tempo della Pentecoste:
Herald Bredesen: “Gli sembrava che la sua vita religiosa non avesse vitalità, specialmente quando paragonava le
sue esperienze con quelle dei primi Cristiani. Vi era uno zelo, una sorgente di vita nella Chiesa primitiva! La
Chiesa oggi, nella sua quasi totalità, ha perduto questo. Voi lo avvertite, (rivolgendosi a
Sherrill)
ne sono sicuro. Dove sono le vite cambiate? Dove sono le guarigioni? Dov’è la
fede per la quale gli uomini sono disposti a morire? (cf: “Essi
parlano altre lingue” di J. Sherrill p. 17)
Nella
Chiesa Cattolica
a cominciare da Duquesne: Alcuni laici, professori e studenti, impegnati in attività liturgiche,
spirituali e di apostolato, constatavano il risultato piuttosto deludente
dei loro sforzi. Leggevano gli atti gli Apostoli e
riflettevano sulle meravigliose esperienze dei Pentecostali descritte nei due
libri: “La croce e il pugnale” di David WilKenson ed “Essi parlano altre lingue” John Sherrill.
Finalmente il 17 febbraio 1967, in quel Week-end di preghiera: “Esperimentarono
tutti una profonda trasformazione interiore, una presenza viva del Signore in
se stessi, un nuovo rapporto con il Signore e con i fratelli e maggior coraggio
e franchezza nel dare testimonianza alla loro fede”
(cf: “I gruppi di Rinnovamento
Carismatico” di S. Rinaudo p. 17/18)]
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Il
Card. Suenens già nel 1973, che aveva aderito al Rinnovamento
Carismatico e ne era diventato un ardente promotore,
in occasione della Pentecoste,
scriveva nella sua Lettera Pastorale: “È
lecito ritenere, guardando al Vaticano II, a dieci anni di distanza, che il
Concilio, affermando la propria fede nei carismi, ha compiuto un gesto
profetico e ha preparato i cristiani di oggi ad accogliere il Rinnovamento
Carismatico, che sta acquistando, sotto i nostri occhi, un’ampiezza
sorprendente nei cinque continenti.
In questa lettera pastorale che è
riportata nel documento (V.
85/Riscoprire lo Spirito Santo- Maestri della fede) battezzò il RCC “Corrente di grazia”: Una volta a pag. 8. due volte a pag. 9 e a
pag. 10 lo definisce: “Rinnovamento Spirituale” (espressione ripresa da Paolo
VI nel ‘75). A pag. 10 primo capoverso: “Crediamo di fronte a Dio che si tratta
di scelta per la Chiesa Post Conciliare”
Il
Card. Suenens e il RCC
Nel
1973 il RCC approdò a Roma -
1°
Conferenza Internazionale Animatori – riunì i delegati di 34 paesi. Il
10 ottobre ’73 Paolo VI indirizzò la sua
parola ai responsabili del mondo del RCC, si rallegrò con essi del Rinnovamento
Spirituale che suscitava tante speranze e nel quale si poteva riconoscere
l’opera misteriosa e discreta dello Spirito Santo.
A
Pentecoste del 1975, in occasione del 3° Congresso Internazionale il
RCC mondiale di nuovo a Roma, migliaia di aderenti, nella Basilica di
S. Pietro. In quell’occasione Paolo VI : “La Chiesa e il mondo hanno bisogno più
che mai che il prodigio di Pentecoste continui nella storia … In questo mondo
sempre più secolarizzato, nulla è più necessario della testimonianza di questo
- Rinnovamento Spirituale - che vediamo suscitare dallo Spirito Santo oggi
nelle regioni e negli ambienti più diversi … Come potrebbe questo Rinnovamento
Spirituale non essere una (chance) speranza per la Chiesa e per il mondo? E
in questo caso come sarebbe possibile non usare tutti i mezzi affinché continui
ad esserlo? “
Al termine dell’udienza, mentre scendeva
i gradini dell’altare strinse le mani del Card. Suenens e gli disse: “La ringrazio, non in nome mio, ma in nome
di Gesù Cristo, per ciò che Lei ha fatto e fa per il RCC nel mondo e per ciò
che Lei farà in
futuro per assicurare e mantenere il suo posto nel cuore della Chiesa nella
linea dell’insegnamento dato” (da “I Gruppi di RC” – Spirito Rinaudo
-.p. 24)
Il
Cardinale Suenens - Vescovo di Malinas - Documenti
di Malinas n°1
L’esigenza di un criterio per giudicare
l’autenticità, unita all’esigenza di dare contenuto dottrinale a questa
“Esperienza” si affacciò sin dagli inizi del Rinnovamento, presso i cattolici.
Per venire incontro a tutti quelli che
dovevano esprimere dei giudizi o prendere posizioni rispetto al Rinnovamento,
il Card. Suenens riunì a Malinas, in Belgio, dal 21 al 26 maggio 1974, un
piccolo gruppo di studio internazionale di teologi ed animatori laici. Questi
formularono orientamenti teologici e pastorali nel: “Documento di Malinas n°1” che sottoposero ad un gruppo di teologi
tra cui il Card. Joseph Ratzinger e il Card. Yves Congar (autore delle
trilogia”Credo
nello
Spirito Santo)
Di questo tipo di spiritualità, basata non su una nozione concettuale
di Dio, del suo amore, di Cristo, del Vangelo, ma sulla “esperienza” di questa realtà, su questa “vivance” o
esperienza e manifestazione di vita, vita coerente al Battesimo ed alla Cresima,
parlano
i primi che hanno fatto l’esperienza dello Spirito a Pittsbourg e gli
autori che hanno descritto quei fenomeni: K e D. Ranagan- “Il ritorno dello
Spirito”; W. Smet sj “Pentecostalismo
Cattolico”; René Laurentin “Il Movimento Carismatico
nelle Chiesa Cattolica”;
I Leader da Pittsbourg a Bruxelles
Nel 1976 l’Ufficio Internazionale di
Servizio del RCC si trasferì dall’America in Belgio, perciò Ralph Martin e
Steve Clark, Leaders del Movimento, decisero di stabilirsi per un triennio in
Belgio per essere più vicino al Card. Suenens, allora Consigliere Episcopale
dell’Ufficio Internazionale di Comunicazioni
Frattanto la Gerarchia meditava, infine
espresse un giudizio, attraverso il suo organo ufficiale: la C.E.I., nella sessione del Consiglio
permanente della Conferenza Episcopale, svoltasi dal 21 al 23 marzo 1977. S.E.
Mons. Girolamo Hamer, segretario della Sacra congregazione per la Dottrina
della Fede, invitato ad uno scambio di idee circa i Movimenti carismatici
attuali, presentò una relazione negativa, mirabile per la forza di analisi, per
la individuazione dei punti principali (ruolo dei pastori e Vescovi, aspetti
positivi, rischi) e per le raccomandazioni di come proteggersi dai pericoli. Il
promemoria di Mons. Hamer, (pubblicato come supplemento n° 2 al
Notiziario della C.E.I. nel settembre 1977),
si ferma però al 21 settembre 1973 (come è specificato a p. 24); cioè ad
un’epoca anteriore alla diffusione di tale realtà ecclesiale in Italia.
Il documento si dilunga sull’elitismo fondato sul Battesimo nello Spirito, sul
Liderismo, ecc.. Questo giudizio pose un interrogativo serio per il
Rinnovamento in Italia, la sua conclusione: “Non si dovrebbe dare al Rinnovamento un carattere di ufficialità” (pag. 27), potrebbe forse
spiegare, almeno in parte, l’atteggiamento cauto della Gerarchia nei riguardi
del Rinnovamento.
(da 1° volume pagg. 36/37 de: “Il Vero
Volto Del RnS in Italia” di don Dino Foglio)
La Chiesa era attenta!
Per quanto riguarda l’Italia, in
occasione della 1° Conferenza Nazionale dei Responsabile dei Gruppi, celebrata
a Milano Marittima dal 22 al 25 aprile 1977, in cui si elesse il Primo Comitato
Nazionale, la C.E.I. dispose la presenza di un osservatore nella persona di
Mons. Baldini, Vicario dell’Ufficio
Pastorale della Curia di Ravenna e Cervia, che fotografò un’immagine
equilibrata e composta di quella assemblea di Milano M.. Inoltre la presenza
costante di p. Domenico Grasso in ogni nostro atto pubblico e privato,
garantirono la gerarchia sull’ortodossia del RnS in Italia; anche perché la
differenza di maturazione dei partecipanti alle assemblee di preghiera dei
componenti il RnS fu stimmatizzata nelle precisazioni di P. Domenico Grasso,
pubblicate sul libretto del Congresso del Centro - Nord – Brescia
24/26 Giugno 1977 : “ Da Triuggio a Milano Marittima” (p. 11/13). 3)
.
Così
come il Card. Suenens convocò un gruppo di studio, anche per il Rinnovamento
Italiano se ne avvertì l’esigenza.
Pertanto, sin dagli inizi del 1977 fu insediata una commissione teologica che
già in occasione della 1° Conferenza di Milano M. propose la cancellazione dal
nome ufficiale del Rinnovamento l’aggettivo “Carismatico” sostituendolo con
“Rinnovamento nello Spirito”: espressione cara al Card. Suenens, ribadita nella
famosa intervista resa a René Laurentin. Il Card. Suenens allora sostenne:
“Accetto Movimento Carismatico, a patto che sia chiaro che non si tratta in
alcun modo di monopolizzazione dei carismi; e preferisco: Rinnovamento nello Spirito”
(AA.VV.
Il Rinnovamento Carismatico pag. 98)
La
Santa Sede
era impaziente di ricevere dal Rinnovamento Mondiale e Nazionale una traccia
che indicasse la fisionomia del Rinnovamento.
Per il RCC il Presidente Tom Forrest
nell’udienza dell’11 dicembre 1979 consegnò al Pontefice solo una bozza di
“carta d’identità”.
(vedi 2° volume p. 166 nota in calce
alla pagina de : “Il vero volto del RnS in Italia” di don Dino Foglio)
Il Documento del nostro “Profilo del Rinnovamento nello Spirito” fu
pubblicato e diramato da don Dino Foglio il 23 gennaio 1980.
(vedi 2° volume pagg. 167/188 de: “Il
Vero Volto Del RnS in Italia di don Dino Foglio)
La
gioia delle origini
La gioia di riscoprire che il RnS è un popolo di salvati, che non si
stanca di gridare con la vita: Gesù
è il Signore! Perché noi siamo un
popolo CRISTOCENTRICO.
La gioia delle origini, il canto in
lingua dei primi tempi hanno un segreto: L’abbandono
del cuore – vera sapienza dello Spirito – la gioia interiore sempre e comunque.
Tutto era occasione di grazia: in ogni avvenimento si diceva Alleluja.
Qualunque cosa - a imitazione di quanto
ricordato da Paolo ai Corinzi (Cor 10,31) - veniva fatto per il Signore: Fare tutto per il Signore … Abbiamo
bisogno di Ritrovare il volto di Gesù;
Risentire la sua voce; Riascoltare la preoccupazioni del suo cuore:
“Ricorda come hai accolto la Parola, osservala e ravvediti” (Ap
3,3); Riassaporare una nuova
effusione dello Spirito. Un nuovo
incontro con Dio.
David Morgan, uno dei
partecipanti al celebre Week-end di preghiera del 17 febbraio 1967, confessa: ”Cristo era tanto realmente
presente da sentirlo al mio fianco … Durante la mia preghiera era come se
intendessi un altro pregare nel profondo di me stesso”
Egli
lo chiamò: un incontro con Cristo, un
incontro col mio Dio.
Simile a questo
dev’essere il nostro rapporto con Gesù, solo allora
saremo credibili
quando diremo ai nostri fratelli: “Dio
ti Ama”.
Quando negli Atti degli Apostoli
leggiamo che quelli che ascoltavano la predicazione di Pietro “si sentirono
trafiggere il cuore” (At 2,37), l’autore ha voluto significare che ne
erano presi in tutto il loro essere. Quando similmente sentiremo il nostro
cuore trafitto per il sacrificio salvifico di Gesù per noi?
Don Dino ricordando gli inizi del RnS o
Rinnovamento Pentecostale, come preferiva chiamarlo il Card Suenens, durante la
XXV Conferenza Animatori di Fiuggi affermò: “Il traguardo raggiunto è frutto di un impegno serio e responsabile che
ci ha fatto gradualmente superare prevenzioni, ostilità, incomprensioni e,
anche inevitabili crisi. Riconoscenti verso tutti coloro che ci hanno
preceduti, TORNIAMO ALLE ORIGINI. Siamo consapevoli delle nostre responsabilità
di fronte allo Spirito che ci ha chiamati e alla Chiesa che ha preso atto di
questo meraviglioso progetto del Rinnovamento, frutto del Concilio Vaticano II.
Perciò
non è forse urgente RITORNARE alle “ORIGINI”, caratterizzate da stupore
travolgente, dal presagio di un popolo nuovo, di un’era nuova inserita
nell’oggi di Dio?
RITORNIAMO
alla preghiera carismatica, preghiera celebrata, partecipata, ricca di fede, di
carismi, di gioia spontanea e entusiasmo, animata da sobria Parola di Dio”! ( No alla preghiera stantia e ripetitiva)
Oggi
anche io tanto vi ripropongo!
Mentre voglio anch’io salutarvi con lo
stesso saluto fatto al Rinnovamento dal Cardinale Suenens.
Il Card. Suenens e il suo saluto
“Voi
lo sapete meglio di me: noi siamo nell’oscurità ma allo stesso tempo ci sono le
stelle e c’è il sole; e se c’è il sole Voi siete “Figli del sole”.
Questo è il mio augurio per voi:
restate, dovunque voi siate, figli e figlie della luce di Gesù. Portatela al
mondo per un altro secolo; voi non avete terminato il vostro lavoro.
Grazie per la vostra fede, grazie per la
vostra speranza e grazie per il vostro amore.
Ed ora un vecchio vescovo vi benedice
diecimila volte.”
OGNI AVVENIMENTO OGNI CIRCOSTANZA OGNI
PERSONA CITATI IN QUESTA SINTESI DOVREBBERO ESSERE RACCONTATE STUDIATE E
MEDITATE PER UNA MAGGIORE NOSTRA CRESCITA DI MENTE E DI CUORE