DIO
CI AMA - CONVERTIAMOCI
Carissimi,
oggi Gesù di Nazaret vuole fare sentire la sua Parola qui, in questa
Chiesa.
Allora benvenuti a tutti voi al grido di
Gesù è il Signore. (1Cor 12,3)
Un giorno Giovanni Paolo II ad alta voce disse: “Aprite le porte a
Cristo”. Spalancate il vostro cuore a Gesù di Nazaret, convertitevi!
Fratello, chiunque tu sia, non porre
resistenza all’amore intenso di Gesù.
Egli è fuori dal tuo uscio, sta aspettando
che tu gli apra la porta del tuo cuore.
S. Agostino afferma: l’uomo pensa che Dio lo
ha creato perché aveva necessità di essere amato, invece Dio ha creato
l’uomo perché il suo amore è immenso, perché ha la necessità di amare te, me ,
noi.
Non so se ci rendiamo conto di quanto S.
Agostino afferma: Io, tu, noi siamo oggetto dell’amore di Dio anche se non lo
conosciamo o l’ignoriamo, anche se lo bestemmiamo, perché Lui ci ama, è paziente e ci cerca, Vuoi o non Vuoi: Ci ama.
Tutte le religioni, antiche o
moderne, sono alla ricerca di Dio:
Solo
la religione Cristiana presenta un Dio
alla ricerca amorosa dell’uomo.
L’amore dell’uomo è limitato, è circoscritto solo ad alcune persone.
Invece
l’Amore di Dio è illimitato; si dona, si
comunica, si effonde.
S. Tommaso D’Aquino ci presenta Dio
come l’eterno amarsi:
L’Amore del Padre trabocca nel Figlio, dal
Padre e dal Figlio trabocca nello Spirito Santo, che è l’Amore che lega il
Padre e Figlio.
Lo Spirito Santo è l’Amore che il Padre ed il
Figlio hanno effuso su di noi, in noi
con il battesimo. Chiediamone
una sovrabbondanza affinché effonda su
gli altri.
L’Amore di
Dio è come quello materno:
"Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per
il figlio delle sue viscere? Anche se questa donna si dimenticasse, Io invece non ti dimenticherò mai"
( Is 49,15)
L’Amore di
Dio è come quello sponsale:
Dio è lo sposo della sua Chiesa, che non è questo tempio, ma la Chiesa che siamo
noi radunati e in cammino verso Lui. Perciò con il profeta Isaia ci dice: "Tuo
sposo è il tuo Creatore"(Is 54,5); e ancora con Ezechiele: "… Giurai
alleanza con te, dice il Signore Dio e diventasti mia" (Ez 16, 8);
SIAMO SUOI,
SIAMO SUOI FIGLI;
L’Amore di
Dio è come quello paterno:
"… Io sono Padre per Israele, Efraim è il mio primogenito" (Ger
31,9); "Ad Efraim io insegnavo a camminare, tenendolo per mano … Ero per
loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per
dargli da mangiare" (Os 11,3-4).
Jahvé
ha accompagnato il suo popolo Israele con una nuvola sulla tenda dell’Arca, ma Gesù è venuto a porre la sua tenda
fra gli uomini; dice
S. Paolo che noi siamo Tempio di Dio,
conteniamo Gesù, l’incontenibile.
Nel
generare l’Unigenito ha quasi nostalgia di altri figli: Vuole che l’Unigenito
diventi il primogenito di molti fratelli:
"A quanti
l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono
nel suo nome … E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a
noi."(Gv 1, 12-14).
Se crediamo, Gesù ci da una Vita Nuova, la
conversione a Lui è la Vita Nuova.
IL
PADRE MISERICORDIOSO (Lc 15,20-24)
– (il figlio che vuole
convertirsi)
Un padre aveva due figli, uno volle la
sua parte di beni e partì per un paese lontano;
uscii
dalla casa del padre, ma non dal suo cuore.
Il figlio sperperò
tutto, fino a ridursi a fare il garzone: pascolava porci.
Allora pensò che alla casa del padre, anche i
garzoni avevano pane in abbondanza e si avviò per tornare, proponendosi di
chiedere perdono al padre .
Ma
quel padre, come ogni giorno, era lì che scrutava l’orizzonte nella speranza di
vedere un giorno il figlio ritornare e …
"Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si
gettò al collo e lo baciò … Presto portate qui il vestito più bello e rivestitelo, disse: mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo … E cominciarono a far festa" (Lc 15,20-24). Nostro papà Jahvé quanto amore ha per ognuno
di noi, quanta misericordia infinita!
La richiesta
di perdono del
figlio, il padre
non l’ascolta.
Il suo rimprovero è il grande amore
traboccante che effonde sul figlio, su di noi, ne siamo tutti immersi. il suo amore è unico, originale e
gratuito.
L’apostolo che
Gesù amava ci scrive: "Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri, perché
l’Amore è da Dio: chiunque ama è
generato da Dio e conosce Dio … perché
Dio è Amore … non siamo stati noi ad
amare Dio, ma è Lui che ha amato noi
e ha mandato il suo figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati"
(1Gv 4, 7-10)
LA
SAMARITANA
(Gv 4, 5-42).
Un
giorno Gesù
era seduto presso un pozzo, il pozzo che un giorno fece scavare Giacobbe, aspettava qualcuno, venne una
donna, era una donna Samaritana,
ella non gli diede retta, allora fu Gesù a rivolgerle la parola chiedendogli un
po’ d’acqua.
Perché
non potresti essere proprio tu quello atteso da Gesù? Ognuno di noi è
cercato da Gesù, perché non provare a colloquiare con Lui fino a sentire con le
nostre orecchie ciò che Egli disse alla Samaritana quando questa fece
riferimento al Messia che doveva venire.
Gesù le affermò: - Sono Io il
Messia, Io che parlo con te -.
Se questa affermazione l’avesse fatta a te o a
me, quale gioia avremmo provato?
L’incontro
con Gesù ti cambia la vita!
La Samaritana lasciata la brocca
dell’acqua presso il pozzo corse al paese e disse alla sua gente: - Ho trovato
il Messia -.
I Samaritani increduli corsero da Gesù e
conosciutolo lo pregarono di rimanere con loro ed Egli restò due giorni.
Quando l’uomo cerca il Signore e ne fa
esperienza non può che credere in Lui.
Sapete cosa dissero i Samaritani alla
donna quando salutarono Gesù due giorni dopo?
Abbiamo creduto alle tue parole, ma ora
crediamo in Lui perché l’abbiamo sentito con le nostre orecchie e sappiamo che
Egli è veramente il Salvatore del mondo.
Quando
l’uomo fa esperienza di Gesù non può che esserne affascinato, è travolto
dall’intensità del suo amore.
BARTIMEO (Mc 10,46-52).
Gesù ci aspetta sempre, anzi ci cerca,
come successe al cieco Bartimeo.
Oggi
Gesù
non è qui per caso come non fu per caso a Gerico quando predicando alla
folla lungo una via, lì seduto un
cieco chiedeva l’elemosina.
Fu il cieco a cercare Gesù? No vi dico: fu
Gesù a cercare il Cieco.
Questi sentendo un mormorio chiese chi
passasse, gli dissero:-Passa Gesù di Nazaret.
Allora il cieco si mise a gridare: - Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me.
La folla lo rimproverava per azzittirlo,
ma questi gridava ancora più forte: - Gesù,
Figlio di Davide, abbi pietà di me.
Gesù si fermò e disse alla folla: - Chiamatolo.
Vi prego di contemplare il comportamento
di Bartimeo, così si chiamava il cieco,
buttò via il mantello, balzò
in piedi e corse verso la voce di Gesù.
Quando si decide d’incamminarsi verso Gesù
non si fanno calcoli.
Il mantello per il cieco era il suo cappotto, era il suo giaciglio, era la sua coperta. Era tutto ciò che
egli possedeva; se avesse pensato per un solo momento: se Gesù non l’avesse
guarito, certo non avrebbe gettato
via il mantello, perché se fosse rimasto cieco come avrebbe potuto ritrovare il
proprio mantello? Credette e Gesù lo guarì
Con
la fede del cieco Bartimeo dobbiamo accostarci a Gesù, con una fede da smuovere
le montagne! Allora ci convertirà a Lui e ci guarirà pure fisicamente.
L’EMORROISSA (Lc 8,43-48).
Così fu la fede di un’altra donna:
l’emorroissa.
Gesù, come sempre, era circondato da una
grande folla che lo premeva da ogni parte.
Un giorno, tra la folla, c’era una donna che soffriva di emorragia da 12
anni e nessuno aveva potuto guarirla. La sua sofferenza era grande, però era certa:
-
se riuscissi a toccare almeno il lembo del Suo mantello, guarirei.
Con grande fede ed immensa fatica riuscì ad avvicinare Gesù e arrivò a
toccare solo l’orlo del suo mantello. Subito la perdita di sangue si fermò.
L’evangelista Luca non spiega come la donna riuscì a toccare il mantello
di Gesù;
Benigni, commentando questo episodio della vita di Gesù, immagina che
forse la donna abbia strisciato per terra, tra gambe e piedi della folla,
perciò con estremo disaggio, lei avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riuscire a
toccare Gesù.
Gesù subito disse: - Chi mi ha
toccato? Allora Pietro esclamò: - Maestro vedi che la folla ti circonda
e ti schiaccia da tutte le parti!
Ma Gesù insistette: - Qualcuno mi ha
toccato: mi sono accorto che una forza è uscita da me.
Allora la donna si rese conto che non poteva più restare nascosta e
fattasi avanti si gettò ai piedi di Gesù e disse davanti a tutti il motivo per
cui l’aveva toccato e come era stata guarita.
Quella donna con
forza volle accostarsi a Gesù certa che Lui l’avrebbe guarita, la sua fede riuscì quasi a prendersi una
parte dello stesso Gesù!
Apriamo
il nostro cuore a Gesù, Egli lo riempirà del suo stesso amore;
Egli
desidera riversare amore incontenibile nei cuori di tutti gli uomini.
ZACCHEO
(Lc
19,1-10).
Chi fu stravolto dall’amore di Gesù fu
Zaccheo.
Gesù gli diede una Vita Nuova.
Questo
pubblico peccatore era ricchissimo, pensava di non avere bisogno di Gesù, Zaccheo voleva vedere Gesù solo per curiosità.
Quanti
indifferenti vorrebbero conoscere Gesù, solo per curiosità. A costoro dico: osate avvicinate Gesù anche solo per
curiosità, senza dir loro di salire su un albero.
Ancora a Gerico Gesù era circondato da tanta folla e Zaccheo per la sua
piccola statura non riusciva a vedere Gesù, però desiderava vederlo almeno da
lontano, allora corse avanti nella via e salì su un albero, quando Gesù arrivò
in quel punto guardò in alto e disse a Zaccheo: “Scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua!” Zaccheo scese subito dall’albero e con grande
gioia accolse Gesù in casa sua.
Immaginate
solo per un momento la gioia di Zaccheo!
Perché
non assaporare la stessa gioia di Zaccheo? Accostiamoci come Zaccheo anche solo
per curiosità a Gesù, sarà poi Gesù a farci innamorare di Lui.
Anche a noi come a Zaccheo ci dirà: “Oggi la
salvezza è entrata in questa casa, IO
sono venuto proprio a cercare e a salvare quelli che si sentono perduti”.
FRATELLI,
se sotto questo
cielo ci fosse chi pensa di non essere degno di questo AMORE,
se pensa che nel
suo cuore c’è solo aridità,
se si reputa un
grande peccatore e perciò indegno di questo AMORE di Gesù, proprio a te
fratello il Signore ti assicura per bocca del profeta Michea (7,18-19):
“Nessun
Dio è come te, Signore: - Tu cancelli le nostre colpe, perdoni i nostri peccati
e continui :
Avrai
ancora pietà di noi: calpesterai le nostre colpe e getterai i nostri peccati in
fondo al mare“.
Grazie Signore,perché
tu getterai nell’oceano del tuo amore tutti i nostri peccati.
E se ancora, fratello, non ti bastassero
queste parole, t’incalza l’Apostolo Pietro.
Nella sua prima lettera ( 2,24 )
ti assicura:
“Egli
ha preso su di se i nostri peccati, e li ha portati con se sulla croce, le sue
ferite sono state la vostra guarigione”
e ancora:
“Egli
portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce; … dalle sue piaghe
siete stati guariti”.
Perciò fratello mio carissimo,
tu che ti senti indegno,
tu che ti senti un peccatore
imperdonabile,
sii
certo
il nostro Signore ha annegato tutte le tue colpe, tutti i tuoi peccati in fondo
al mare immenso del suo amore.
Sii
certo
Egli ti ama, aspetta da te solo la tua conversione a Lui, abbi la forza ed il
coraggio di dirgli soltanto:
“Finalmente
ti riconosco mio Signore e mio Dio e mio Salvatore”.
Amen
Alluluja.