giovedì 10 maggio 2012


DIO CI AMA - CONVERTIAMOCI
  
  Carissimi,
  oggi Gesù di Nazaret vuole fare sentire la sua Parola qui, in questa Chiesa.
  Allora benvenuti a tutti voi al grido di Gesù è il Signore. (1Cor 12,3)
  Un giorno Giovanni Paolo II ad alta voce disse: “Aprite le porte a Cristo”.     Spalancate  il vostro cuore a Gesù di Nazaret, convertitevi!
  Fratello, chiunque tu sia, non porre resistenza all’amore intenso di Gesù.
  Egli è fuori dal tuo uscio, sta aspettando che tu gli apra la porta del tuo cuore.

  S. Agostino afferma: l’uomo pensa che Dio lo ha creato perché aveva necessità di essere amato, invece Dio ha creato l’uomo perché il suo amore è immenso, perché ha la necessità di amare te, me , noi.
  Non so se ci rendiamo conto di quanto S. Agostino afferma: Io, tu, noi siamo oggetto dell’amore di Dio anche se non lo conosciamo o l’ignoriamo, anche se lo bestemmiamo, perché Lui ci ama, è paziente e ci cerca, Vuoi o non Vuoi: Ci ama.
            Tutte le religioni, antiche o moderne, sono alla ricerca di Dio:
  Solo la religione Cristiana presenta un Dio alla ricerca amorosa dell’uomo.
  L’amore dell’uomo è limitato, è circoscritto solo ad alcune persone.
  Invece l’Amore di Dio è illimitato; si dona, si comunica, si effonde.
  S. Tommaso D’Aquino ci presenta Dio come l’eterno amarsi:
  L’Amore del Padre trabocca nel Figlio, dal Padre e dal Figlio trabocca nello Spirito Santo, che è l’Amore che lega il Padre e Figlio.  
  Lo Spirito Santo è l’Amore che il Padre ed il Figlio hanno effuso su di noi, in noi con il battesimo. Chiediamone una sovrabbondanza affinché effonda su gli altri.
  L’Amore di Dio è come quello materno: "Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se questa donna si dimenticasse, Io invece non ti dimenticherò mai" ( Is 49,15)
  L’Amore di Dio è come quello sponsale: Dio è lo sposo della sua Chiesa, che non è questo tempio, ma la Chiesa che siamo noi radunati e in cammino verso Lui. Perciò con il profeta Isaia ci dice: "Tuo sposo è il tuo Creatore"(Is 54,5); e ancora con Ezechiele: "… Giurai alleanza con te, dice il Signore Dio e diventasti mia" (Ez 16, 8);
SIAMO SUOI, SIAMO SUOI FIGLI;
  L’Amore di Dio è come quello paterno: "… Io sono Padre per Israele, Efraim è il mio primogenito" (Ger 31,9); "Ad Efraim io insegnavo a camminare, tenendolo per mano … Ero per loro come chi solleva un bimbo alla sua guancia, mi chinavo su di lui per dargli da mangiare" (Os 11,3-4).
  Jahvé ha accompagnato il suo popolo Israele con una nuvola sulla tenda dell’Arca, ma Gesù è venuto a porre la sua tenda fra gli uomini; dice S. Paolo che noi siamo Tempio di Dio, conteniamo Gesù, l’incontenibile.
Nel generare l’Unigenito ha quasi nostalgia di altri figli: Vuole che l’Unigenito diventi il primogenito di molti fratelli:
"A quanti l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome … E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi."(Gv 1, 12-14).
Se crediamo, Gesù ci da una Vita Nuova, la conversione a Lui è la Vita Nuova.

 IL PADRE MISERICORDIOSO (Lc 15,20-24)  –  (il figlio che vuole convertirsi)

  Un padre aveva due figli, uno volle la sua parte di beni e partì per un paese lontano;
uscii dalla casa del padre, ma non dal suo cuore.
Il figlio sperperò tutto, fino a ridursi a fare il garzone: pascolava porci.
  Allora pensò che alla casa del padre, anche i garzoni avevano pane in abbondanza   e si avviò per tornare, proponendosi di chiedere perdono al padre .
  Ma quel padre, come ogni giorno, era lì che scrutava l’orizzonte nella speranza di vedere un giorno il figlio ritornare e …
  "Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò … Presto portate qui il vestito più bello e rivestitelo, disse: mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo … E cominciarono a far festa" (Lc 15,20-24). Nostro papà Jahvé quanto amore ha per ognuno di noi, quanta misericordia infinita!  
  La   richiesta  di  perdono  del  figlio,  il  padre   non l’ascolta.
  Il suo rimprovero è il grande amore traboccante che effonde sul figlio, su di noi, ne siamo tutti immersi. il suo amore è unico, originale e gratuito.
L’apostolo che Gesù amava ci scrive: "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’Amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio … perché Dio è Amore … non siamo stati noi ad amare Dio, ma è Lui che ha amato noi e ha mandato il suo figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati" (1Gv 4, 7-10)

LA  SAMARITANA (Gv 4, 5-42).

Un giorno Gesù era seduto presso un pozzo, il pozzo che un giorno fece scavare Giacobbe, aspettava qualcuno, venne una donna, era una donna Samaritana, ella non gli diede retta, allora fu Gesù a rivolgerle la parola chiedendogli un po’ d’acqua.
Perché non potresti essere proprio tu quello atteso da Gesù? Ognuno di noi è cercato da Gesù, perché non provare a colloquiare con Lui fino a sentire con le nostre orecchie ciò che Egli disse alla Samaritana quando questa fece riferimento al Messia che doveva venire.   Gesù le affermò:  - Sono Io il Messia, Io che parlo con te -.

 Se questa affermazione l’avesse fatta a te o a me, quale gioia avremmo provato?
L’incontro con Gesù ti cambia la vita!

La Samaritana lasciata la brocca dell’acqua presso il pozzo corse al paese e disse alla sua gente: - Ho trovato il Messia -.
I Samaritani increduli corsero da Gesù e conosciutolo lo pregarono di rimanere con loro ed Egli restò due giorni.

   Quando l’uomo cerca il Signore e ne fa esperienza non può che credere in Lui.
Sapete cosa dissero i Samaritani alla donna quando salutarono Gesù due giorni dopo?
Abbiamo creduto alle tue parole, ma ora crediamo in Lui perché l’abbiamo sentito con le nostre orecchie e sappiamo che Egli è veramente il Salvatore del mondo.

Quando l’uomo fa esperienza di Gesù non può che esserne affascinato, è travolto dall’intensità del suo amore.


BARTIMEO (Mc 10,46-52).

Gesù ci aspetta sempre, anzi ci cerca, come successe al cieco Bartimeo.

Oggi Gesù non è qui per caso come non fu per caso a Gerico quando predicando alla folla  lungo una via, lì seduto un cieco chiedeva l’elemosina.
      Fu il cieco a cercare Gesù?  No vi dico: fu Gesù a cercare il Cieco.
Questi sentendo un mormorio chiese chi passasse, gli dissero:-Passa Gesù di Nazaret. 

Allora il cieco si mise a gridare: - Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me.
La folla lo rimproverava per azzittirlo, ma questi gridava ancora più forte: - Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me.
Gesù si fermò e disse alla folla: - Chiamatolo.

Vi prego di contemplare il comportamento di Bartimeo, così si chiamava il cieco,      buttò via il mantellobalzò in piedi  e  corse verso la voce di Gesù.
   Quando si decide d’incamminarsi verso Gesù non si fanno calcoli.

Il mantello per il cieco  era il suo cappottoera il suo giaciglioera la sua coperta. Era tutto ciò che egli possedeva; se avesse pensato per un solo momento: se Gesù non l’avesse guarito, certo non avrebbe gettato via il mantello, perché se fosse rimasto cieco come avrebbe potuto ritrovare il proprio mantello?  Credette e Gesù lo guarì

Con la fede del cieco Bartimeo dobbiamo accostarci a Gesù, con una fede da smuovere le montagne! Allora ci convertirà a Lui e ci guarirà pure fisicamente.


L’EMORROISSA (Lc 8,43-48).

  Così fu la fede di un’altra donna: l’emorroissa.
 Gesù, come sempre, era circondato da una grande folla che lo premeva da ogni parte.

  Un giorno, tra la folla, c’era una donna che soffriva di emorragia da 12 anni e nessuno aveva potuto guarirla. La sua sofferenza era grande, però era certa:
- se riuscissi a toccare almeno il lembo del Suo mantello, guarirei.
  Con grande fede ed immensa fatica riuscì ad avvicinare Gesù e arrivò a toccare solo l’orlo del suo mantello. Subito la perdita di sangue si fermò.

  L’evangelista Luca non spiega come la donna riuscì a toccare il mantello di Gesù; 
  Benigni, commentando questo episodio della vita di Gesù, immagina che forse la donna abbia strisciato per terra, tra gambe e piedi della folla, perciò con estremo disaggio, lei avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di riuscire a toccare Gesù. 

  Gesù subito disse: - Chi mi ha toccato? Allora Pietro esclamò: - Maestro vedi che la folla ti circonda e ti schiaccia da tutte le parti!  
  Ma Gesù insistette: - Qualcuno mi ha toccato: mi sono accorto che una forza è uscita da me.

  Allora la donna si rese conto che non poteva più restare nascosta e fattasi avanti si gettò ai piedi di Gesù e disse davanti a tutti il motivo per cui l’aveva toccato e come era stata guarita.

  Quella  donna  con forza  volle accostarsi  a Gesù certa che Lui l’avrebbe guarita, la sua fede riuscì quasi a prendersi una parte dello stesso Gesù!

Apriamo il nostro cuore a Gesù, Egli lo riempirà del suo stesso amore;
Egli desidera riversare amore incontenibile nei cuori di tutti gli uomini.


ZACCHEO (Lc 19,1-10).

  Chi fu stravolto dall’amore di Gesù fu Zaccheo. Gesù gli diede una Vita Nuova.
  Questo pubblico peccatore era ricchissimo, pensava di non avere bisogno di Gesù,  Zaccheo voleva vedere Gesù solo per curiosità.

  Quanti indifferenti vorrebbero conoscere Gesù, solo per curiosità. A costoro dico: osate avvicinate Gesù anche solo per curiosità, senza dir loro di salire su un albero.
                                            
  Ancora a Gerico Gesù era circondato da tanta folla e Zaccheo per la sua piccola statura non riusciva a vedere Gesù, però desiderava vederlo almeno da lontano, allora corse avanti nella via e salì su un albero, quando Gesù arrivò in quel punto guardò in alto e disse a Zaccheo: “Scendi in fretta, perché oggi devo fermarmi a casa tua!”     Zaccheo scese subito dall’albero e con grande gioia accolse Gesù in casa sua.

Immaginate solo per un momento la gioia di Zaccheo!

Perché non assaporare la stessa gioia di Zaccheo? Accostiamoci come Zaccheo anche solo per curiosità a Gesù, sarà poi Gesù a farci innamorare di Lui.

  Anche a noi come a Zaccheo ci dirà: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa,   IO sono venuto proprio a cercare e a salvare quelli che si sentono perduti”.


FRATELLI,

se sotto questo cielo ci fosse chi pensa di non essere degno di questo AMORE,
se pensa che nel suo cuore c’è solo aridità,
se si reputa un grande peccatore e perciò indegno di questo AMORE di Gesù, proprio a te fratello il Signore ti assicura per bocca del profeta Michea  (7,18-19):

“Nessun Dio è come te, Signore: - Tu cancelli le nostre colpe, perdoni i nostri peccati                                            
                                                    e continui :
Avrai ancora pietà di noi: calpesterai le nostre colpe e getterai i nostri peccati in fondo al mare“.

Grazie Signore,perché tu getterai nell’oceano del tuo amore tutti i nostri peccati.

E se ancora, fratello, non ti bastassero queste parole, t’incalza l’Apostolo Pietro.
Nella sua prima lettera ( 2,24 ) ti assicura:

“Egli ha preso su di se i nostri peccati, e li ha portati con se sulla croce, le sue ferite sono state la vostra guarigione”      
                                                        e ancora:
“Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce; … dalle sue piaghe siete stati guariti”.

Perciò fratello mio carissimo,
tu che ti senti indegno,
tu che ti senti un peccatore imperdonabile,
sii certo il nostro Signore ha annegato tutte le tue colpe, tutti i tuoi peccati in fondo al mare immenso del suo amore.
Sii certo Egli ti ama, aspetta da te solo la tua conversione a Lui, abbi la forza ed il coraggio di dirgli soltanto: 

“Finalmente ti riconosco mio Signore e mio Dio e mio Salvatore”. 

Amen Alluluja.